Marco Gini Architect

La morbidezza delle forme in porcellana degli oggetti esposti è stata la base del progetto. Le forme arrotondate delle basi, i cilindri trasparenti dove proteggere e illuminare le opere e le vele traslucide sulle quali trasferire a grandi caratteri testi e didascalie erano la traccia su cui lavorare. Così la grande pedana delle vetrine ha invaso la stanza del Senato e con il piccolo edificio dei disegni sembrano modellate dalle forze incontrollate che agitano lo spazio. Gli oggetti appaiono sospesi tra nubi bianche e sfumatature a mascherare basi e sorgenti di luce. Il visitatore è così invitato a scivolare lungo l’andamento sinuoso di un nastro ininterrotto, dove ogni gruppo di opere è identificato da una grande grafica, come se si trovasse immerso in un cielo di nubi.

The softness of the forms in porcelain of the exhibits was the basis of the project. The rounded shapes of the bases, the transparent cylinder protecting and illuminating the objects and the translucent sails on which transfering large print texts and captions were the track on which to work. So the big showcases platform invaded the room of the Senate and, with the small building of the designs, seems shaped by uncontrolled forces shaking the space. The objects appear suspended between white clouds and shades nuances to mask bases and sources of light. The visitor is invited to slide along the sinuous course of a continuous belt, where each group of works is identified by a great graphics, as if they were immersed in a sky of clouds.